Il viaggio, trasparente metafora del corso della vita umana, e la letteratura di viaggio, a sua volta metafora sovente dell'autobiografia, da sempre hanno largo corso nella cultura letteraria dell'Occidente: che non a caso ai propri albori annovera proprio una grande opera odeporica: l' Odissea. Vi sono grandi incontri che il viaggio favorisce e la letteratura di viaggio rivela. Vi sono grandi eventi che la letteratura di viaggio testimonia. Vi sono emozioni straordinarie nella esperienza di un viaggiatore che la letteratura di viaggio riesce talvolta a rendere universali. Sopra e oltre tutti questi aspetti e vicende c'è la grande domanda sul significato e la natura del letterario, cui proprio l'odeporica offre almeno parziale risposta, mostrando come questa attribuzione sia relativa a un ambiente e una cultura determinate. Anche tralasciando tuttavia d'affrontare il dibattito su questa grande tematica, il viaggio e l'incontro con l' altro impongono una serie di ulteriori quesiti, pre- (o forse meta-) letterari: sul pregiudizio, su quanto di acquisito e quanto di innato v'è in noi (cioè sul valore dell'esperienza), sulla memoria e sul tempo. L'autore di un libro di viaggio trascorre luoghi e tempi per noi; noi non siamo con lui, ci affidiamo di lontano al suo sguardo.
La collana vuole anche offrire l'esperienza dello storico verso monumenti, situazioni urbane e paesaggistiche cui il viaggiatore si trova confrontato. Il caso particolarmente significativo riguarda ovviamente città nelle quali la stratificazione della Storia ha mostrato quanto ricca possa essere la vicenda artistica di un popolo.